Tutto cambia e niente cambia.

Incontriamo ogni giorno aziende diverse e siamo sorpresi. Alcune vanno a mille: crescono, investono, rendono i processi sempre più efficaci e competono a livello internazionale. Non sono senza problemi, ma li affrontano e riescono anche a trasformali in opportunità. Non hanno risorse infinite, ma nel loro “caos” laborioso, la voglia di fare, di sperimentare, trasmette un senso di positività che ne moltiplica l’efficacia. Stimola la collaborazione interna e migliora le relazioni con clienti e fornitori.

Altre sono paralizzate dalle preoccupazioni. Vedono nel mondo in continuo cambiamento, sempre più complesso che non comprendono. Non se ne sentono parte e quindi lo subiscono. Capiscono che qualcosa non va, ma fanno finta di nulla. Le poche energie disponibili sono spesso spese a costruire improbabili barriere ai nuovi attori di mercato, a nascondere segreti di pulcinella oppure a lamentarsi cercando un capro espiatorio ed una scusa. Sperano che la situazione negativa di mercato sia passeggera e i successi del passato ritornino. Come se il futuro si giocasse sulla statistica. Che tempo farà domani? Lanciamo una monetina e vediamo come gira.

Che tipo di azienda (o di persona) vogliamo essere?

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